Teatro

'Bardolatria', il mito di Shakespeare...a fumetti

'Bardolatria', il mito di Shakespeare...a fumetti

Immaginate gli straordinari dialoghi di William ingabbiati nelle nuvolette: si-può-fare. E si fa. Il mondo dei comics pesca da sempre a piene mani nella produzione del Bardo. Un revival esploso a fine anni '80 che ora vede addirittura gli inglesi della Classical Comics proporre –a dieci sterline!- i classici in tre versioni: originale, semplificata e "quick".

Forse non tutti sanno che il Bardo ha una produzione vastissima di vignette. Semplici citazioni, parodie per bambini e trasposizioni per adulti ispirati ai più noti classici shakesperiani. Ma per trovare tutto questo materiale serve innanzitutto curiosità... e molta pazienza. Alcune pubblicazioni storiche, come Il Giornalino delle Edizioni Paoline, sono infatti ormai del tutto irreperibili a causa dell’esaurimento o perfino della distruzione delle scorte. Per fortuna, da qualche anno Internet in viene in soccorso.

Un po’ di storia.
Sulla scia dei film di Laurence Olivier, Shakespeare vede le prime timide (ma pregevolissime) riduzioni a fumetti tra gli anni ’50 e ’70. I tempi non erano ancora maturi, per il forte timore reverenziale verso la figura del drammaturgo. Il decennio ’78-’87, è puro oblio: gli sceneggiatori sono disinteressati e il pubblico del fumetto viene considerato – forse a torto – troppo vasto e poco colto per poter apprezzare la parodia a fumetti. Poi, la rinascita: il mito del Cigno di Avon prende vigore negli anni ’90, quando finalmente svanisce la paura di non far rivoltare il Bardo nella tomba. Da allora, la bardolatria è sempre in auge, tanto che domani, 30 novembre, su “Topolino” la storia principale vedrà il principe Amleto diventare... Duckleto.

Come funziona una trasposizione a fumetti.
Innanzitutto, un conto è raccontare una storia, un conto è inserire qualche citazione sparsa. Nelle storie intere la trama e i suoi snodi principali vengono sempre rispettati, ma l’originale subisce tagli e adattamenti per il pubblico di riferimento. Un esempio? Lo storico e indimenticato Amleto delle Edizioni Paoline aveva un linguaggio molto semplificato, essendo appunto destinato ai bambini: dei dialoghi originari c’era ben poco e molte scene erano state tagliate. L’incesto fra Claudio e Gertrude veniva taciuto e Gertrude stessa appariva come una buona madre e una vedova che si risposava senza mai dimenticare il marito defunto. Si andava quindi incontro al gusto dei lettori più piccoli, dove i soliloqui di Amleto venivano sacrificati completamente a favore di scene avventurose.

Alla ricerca di Shakespeare nei fumetti: la ricognizione.
Vi diamo qualche dritta: basta spulciare tra i 75 numeri di The Sandman, negli albi Classic Illustrated pubblicati da Acclaim Books e nei numeri della serie regolare e degli speciali pubblicati fino al 2001 di Brendon, Dampyr, Dylan Dog, Gea, Jonathan Steele, Julia, Ken Parker, Legs Weaver, Magico Vento, Martin Mystère, Mister No, Napoleone, Nathan Never, Nick Rider, Tex, Zagor, delle Edizioni Bonelli.
Molto altro si trova tra i numeri di Alan Ford, negli albi di Asterix di Goscinny e Uderzo pubblicati in Italia dalle Edizioni Mondadori e negli episodi di Corto Maltese di Hugo Pratt. Materiale interessante si trova nella pubblicazione italiana de Gli incredibili X-Men, Wolverine, X-Universe, X-Men Universe, Wiz, Classic X-Men, X-Men gli anni d’oro, GenerationX, X-Marvel, Edizioni Star Comics, Marvel Italia e Play Press. E, ancora, tutti i numeri di The Invisibles, Edizioni DC Comics Vertigo.

E per gli appassionati dei fumetti Disney...
La data è il 30 novembre: Topolino pubblica infatti una storia inedita, a cura di Giorgio Salati, diseganta da Paolo De Lorenzi: Amleto-Duckleto è una parodia aderentissima all’originale. Per un confronto e per chi è incuriosito su come si parodiava nel passato, due dritte per andare a scartabellare a colpo sicuro: Topolino n°226-228 Paperino, principe di Dunimarca (1960 e ristampa nel 1963), e ancora ne Le Grandi Parodie n°20, nel 1994.
E, ne I Classici di Walt Disney n°67 – Prima serie, Edizioni Mondadori del 1976, si trova una divertentissima parodia di Otello, con un Paperino gelosissimo.